Profezia e apocalittica: secondo semestre 2006-07
Charles Conroy [www.cjconroy.net/pr-it/pr00a.htm]


Questioni generali (2)



I due punti principali in questa lezione sono:

  1. La terminologia biblica per "profeta"
  2. Una sintesi rapida della profezia pre-classica, con relativa tavola cronologica

Ci sono quattro bibliografie specifiche per questa lezione: (1) (2) (3) (4). La tavola cronologica della lezione si trova qui.




A. "Profeta": terminologia biblica


Troviamo quattro termini generali per "profeta" nell'ebraico biblico. Non ci sono distinzioni adequate fra questi termini, infatti uno stesso personaggio può essere designato con più d'uno di loro.

1. nābî’ (נָבִיא: masc. sing.); nebî’āh (נְבִיאָה: fem. sing.); nebî’îm (נְבִיאִים: masc. plur.)

Il termine più comune: ca. 315x (masc.) e 6x (fem.). Dalla stessa radice c'è anche una forma verbale "profetizzare", che ricorre ca. 115x (nelle forme Nifal 87x e Hifil 28x).

1.1   Etimologia: Questione discussa e in ogni caso non decisiva. La maggioranza degli studiosi mette questi termini in relazione con una radice semitica nbī che in alcune lingue semitiche (ma non nell'ebraico) significa "chiamare, appellare". Se ciò fosse, allora il senso etimologico del sostantivo ebraico nābî’ potrebbe essere o "colui che chiama, annunzia" (senso attivo) o "colui che è stato chiamato" (senso passivo).

1.2   L'uso del termine: Questo aspetto decisivo riguarda sia la distribuzione del termine nei libri biblici che l'esame dei riferenti (a chi viene applicato). Qui ci limitano alla forma maschile del nome, perchè la forma femminile è troppo poco attestata per un'indagine statistica.

1.2.1   La distribuzione è notevolmente diversificata: Pentateuco 14x (di cui 10x nel Deut); Profeti anteriori (ossia "storiografia deuteronomistica" [Dtr]) 99x; Profeti posteriori 156x (di cui 95x in Ger, 37 nei XII, 17 in Ezech, e solo 7x in Isa); Scritti 46x. Forte concentrazione nelle opere associate con la corrente deuteronomica-deuteronomistica. Possibile origine in Israele del Nord?

1.2.2   Il termine viene applicato in testi di diversa epoca a molti diversi individui e anche gruppi, che svolgono funzioni diverse e proclamano messaggi molto diversi. Questo si vede già nella profezia pre-classica (come vedremo sotto). Da notare che il termine nābî’ viene usato anche per profeti inautentici (i "falsi profeti"), mentre la versione greca in questi casi spesso mette la precisazione ψευδοπροφήτης.

2. rō’eh (רֹאֶה: "colui che vede, veggente")
Il termine si trove 11x (di cui 5 in 1 Sam 9; 5 in 1-2 Cron; e Isa 30,10 nel plurale). L'etimologia non fa problema (participio attivo del verbo "vedere"). Solo in 1 Sam 9 abbiamo forse la possibilità di accedere all'uso antico del termine.

3. ḥōzeh (חֹזֶה: "colui che vede, veggente")
Il sostantivo ricorre 17x (di cui 10 in 1-2 Cron). Di per sé ha lo stesso significato etimologico del precedente, essendo participio attivo di un altro verbo "vedere", solo che il verbo in questione qui viene usato in ebraico prevalentemente per una "visione" religiosa.

4. ’îš  (hā)’ĕlōhîm (אִישׁ  הָאֱלֹהִים: "uomo di Dio")
Ricorre 76x (di cui 29 a proposito di Eliseo in 2 Re 4-13). Non viene usato per i profeti classici. Forse il termine indicava originariamente un operatore di miracoli e guarigioni (come Eliseo appunto nelle tradizioni di 2 Re). In tempi posteriori però veniva usato anche per altri personaggi.

Excursus: il termine greco προφήτης traduce nābî’ quasi sempre e viene usato anche per tradurre i vocaboli che significano "colui che vede, veggente". Originariamente nel greco non-biblico significava "la persona che parlava per un dio, che interpretava l'oracolo del dio" (diversamente dai termini ebraici dunque).



B. La profezia pre-classica


In primo luogo (1) occorre notare alcune premesse di ordine storico e storiografico per poter poi (2) procedere ad una presentazione sintetica.

1.  Premesse

1.1   Le fonti: Prima di poter parlare della profezia pre-classica bisogna esaminare il problema delle fonti. Materia difficile, in quanto i testi (soprattutto nei libri di Samuele e Re) sono stati scritti parecchio tempo dopo i profeti di cui parlano. In fondo si tratta del problema delle fonti della storiografia deuteronomistica, molto discusso nella ricerca attuale. Qui possiamo solo presupporre una via di mezzo fra le tante proposte storiografiche, che possa servire come base per tentare una presentazione sintetica della profezia pre-classica.

1.2   Il quadro storico: Per i tre periodi seguenti si può vedere la tavola cronologica.

1.2.1  Il periodo pre-monarchico o pre-statale

In termini archeologici Ferro I (ca. 1200-1000), nella visione della storiografia deuteronomistica il periodo dei giudici. Nessuna forma di governo centralizzato per i diversi gruppi proto-israelitici che abitavano principalmente le montagne centrali (le montagne di Samaria e Giuda, in termini posteriori).

1.2.2  Gli inizi della monarchia, ossia la monarchia unita (Saul, Davide, Salomone)

L'aumento demografico della populazione nella zona montuosa e la situazione critica causata dall'avanzata dei Filistei dalla loro zona costiera verso l'interno crearono la necessità di un'autorità centrale stabile soprattutto per coordinare la difesa militare delle tribù. Saul viene scelto come primo re su un territorio limitato centrato sui territori di Beniamino e Efraim (ca. 1050 a.Cr., ma non è possibile proporre una cronologia esatta). Essenzialmente un capo militare, Saul a quanto pare non sviluppò altre istituzioni statali in misura notevole. Il suo regno finì nella disastrosa sconfitta degli Israeliti e l'uccisione del re e di vari suoi figli da parte dei Filistei (cf. 1 Sam 31).

Dopo un periodo di lotte interne Davide riuscì a stabilire un regno inizialmente nel sud in Giuda, e poi anche su una parte di Israele del nord. Fece arretrare i Filistei verso la loro zona costiera, e conquistò la città-stato di Gerusalemme dei Gebusei ormai ridotta a un territorio assai piccolo. Da Gerusalemme Davide regnò su Giuda e Israele. Cronologia molto approssimativa: 1010-970 a.Cr.

Successore di Davide è suo figlio Salomone (ca. 970-930), che secondo la tradizione biblica costruì per primo il tempio di YHWH a Gerusalemme e organizzò le strutture statali molto più di prima. In gran parte fu un tempo di pace e conseguentemente di maggior prosperità economica. L'estensione reale del regno di Salomone è assai dibattuta nella ricerca storiografica attuale.

1.2.3.  La scissione del regno di Salomone dopo la sua morte: il periodo dei regni divisi

Secondo 1 Re 12 la causa immediata della scissione era l'imprudenza del figlio e successore di Salomone, Roboamo. Gli Israeliti del nord scelsero come re un ufficiale di Salomone, Geroboamo (I). Fra altre misure, Geroboamo favorì i due antici santuari di Betel (pochi chilometri a nord di Gerusalemme) e Dan (nel nord del paese) in contrapposizione al tempio di Gerusalemme. Nei decenni dopo la morte di Geroboamo, mentre Giuda rimase sempre sotto un re della casa di Davide (con una breve eccezione: 2 Re 11), Israele del nord non godeva di stabilità dinastica (frequenti colpi di stato). Nondimeno il regno di Israele era sempre più grande in estensione e più prospero economicamente del regno di Giuda.

La scena internazionale: nel nono secolo le grandi potenze (Egitto al sud, e Assiria in Mesopotamia) erano relativamente deboli e intervenivano raramente nelle vicende del Levante meridionale. La minaccia più grande per il regno di Israele veniva dagli Aramei di Damasco in Siria (cf. 2 Re 5, e altri testi sul profeta Eliseo).

2.  Presentazione sintetica

Esaminiamo in primo luogo (2.1) le diverse forme e poi (2.2) i diversi contenuti dell'attività profetica

2.1  Forme di attività profetica

Vedremo prima (2.1.1) tre tipi di personaggi profetici e poi (2.1.2) aggiungiamo una nota sull'ambientazione sociale della profezia pre-classica.

2.1.1  Personaggi

Nei secoli menzionati sopra troviamo i seguenti tre tipi di personaggi profetici in Israele e in Giuda.

2.1.1.1  Profeti estatici: piccoli gruppi di profeti, caratterizzati non da messaggi particolari ma dal comportamento da "invasati" in stato di trance. I testi più chiari sono 1 Sam 10,5-12 e 19,20-24. Tale tipo di profezia è attestato anche per profeti di altre divinità, come in 1 Re 18,28-29. Molti esempi simili in altre culture sono noti nella storia comparata delle religioni.

2.1.1.2  Profeti individuali, che comunicavano messaggi (spesso ai re del loro tempo) in condizioni psicologiche normali per lo più. Solo in casi rari si parla di stati psicologici straordinari (cf. 1 Re 18,46 e 2 Re 3,15). Alcuni di questi profeti individuali svolgevano la loro attività in stretta connession con la corte del re Davide a Gerusalemme: così Natan (2 Sam 7; 12; 1 Re 1) e Gad (2 Sam 24: cf. 1 Sam 22,5). Ma altri si trovavano in varie località, soprattutto in Israele del nord: così il "veggente" di 1 Sam 9 (identificato con Samuele nella forma attuale del testo), il profeta Achia di Silo (1 Re 14; anche in 1 Re 11 ma in un racconto molto più teologico di stampo deuteronomistico), e soprattutto i due grandi profeti del nord, Elia e Eliseo, attivi nel nono sec. a.Cr (1 Re 17-21; 2 Re 1-2.3-13*).

2.1.1.3  Gruppi profetici, chiamati letteralmente nell'ebraico "figli dei profeti". L'espressione ebraica non significa che i loro padri erano profeti, ma vuol dire che sono membri di gruppi profetici, discepoli profetici. Sono attestati soprattutto intorno a Elia e Eliseo (cf. 2 Re 2,3-4; 4,38-44; 6,1-6). Anche gente sposata poteva appartenere a questi gruppi (cf. 2 Re 4,1-7). A quanto sembra, erano generalmente di origine umile senza grande cultura e venivano disprezzati dagli alti ufficiali dei re (cf. il commento brutale riportato da 2 Re 9,11).


2.1.2   Ambientazione sociale dei profeti pre-classici

Abbiamo già notato come alcuni pochi di questi personaggi profetici avevano una stretta relazione con la corte di Davide e che altri svolgevano la loro attività profetica in varie località. Rimane da notare la relazione con i luoghi di culto in varie parti del paese (in questo periodo c'erano santuari, anche per YHWH, in varie località, non solo a Gerusalemme; la centralizzazione del culto a Gerusalemme verrà dopo, nel tempo del re Giosia nell'ultimo quarto del settimo secolo a.Cr.).

Esempi: 1 Sam 9; 1 Sam 10,5; 2 Re 2,3 e 4,38 (Betel e Galgala, menzionati in questi due testi, avevano sanctuari importanti).

L'interesse di questi testi sta nel fatto che mostrano che non c'era un'opposizione frontale e di principio fra profeti e culto istituzionale in quei secoli.


2.2   Contenuti dell'attività profetica

Non è facile descrivere le funzioni concrete dei profeti pre-classici appena menzionati, in quanto c'è una notevole varietà di contenuti nei testi che possono riflettere in qualche modo le condizioni di questi secoli lontani. Come tentativo, le seguenti cinque categorie di funzioni permettono un certo ordinamento del materiale (ma probabilmente a costo di qualche semplificazione). Si consiglia la lettura attenta dei testi indicati, per poter cogliere ulteriori sfumature, che indubbiamente ci sono.

2.2.1   Profeti che danno aiuto in circonstanze di bisogno quotidiano e problemi di ordine materiale: 1 Sam 9; 1 Re 14; 2 Re 4.

2.2.2   Profeti che aiutano in tempo di guerra, dando oracoli che guidano l'attività militare dei re e qualche volta accompagnando l'esercito in tempo di guerra: 1 Sam 22,5; 1 Re 22; 2 Re 3; 6,8–7,20.

2.2.3   Profeti che criticano abusi di potere da parte dei re: 2 Sam 12; 24; 1 Re 14; 21.

2.2.4   Profeti che intervengono con i loro consigli in questioni politiche, qualche volta anche in colpi di stato nel regno del nord: 1 Re 16,1-8; 2 Re 9-10.

2.2.5   Profeti che difendono il culto esclusivo di YHWH di fronte al sincretismo che era corrente in gran parte della popolazione di Israele: 1 Re 18-19; 2 Re 1; 9-10.

3.   Conclusione

La profezia pre-classica in Israele e Giuda presenta una grande varietà: diversi nomi di ruoli profetici, diverse ambientazioni sociali, diverse tipi di attività e di messaggi. Come risulta chiaramente dalla sintesi appena delineata, esistono parecchie linee di continuità con la profezia classica (da Amos in poi), ma ci sono anche delle differenze significative (nessun esempio di profezia escatologica o messianica; nessuna condanna di tutto il popolo ma solo di individui o di gruppi ristretti).

In fine, occorre sottolineare la difficoltà, anzi l'impossibilità, di presentare una storia lineare della profezia pre-classica, a causa della problematica delle fonti menzionata sopra. Comunque la sintesi presentata basterà come sfondo per la storia della profezia classica, che sarà il tema delle prossime quattro lezioni.


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